Un’attenta disamina sulla recente ordinanza n. 9620 del 13 aprile 2025, che fa chiarezza sui requisiti di spettanza del beneficio fiscale
Con l’ordinanza n. 9620 del 13 aprile 2025 la Corte di Cassazione ha chiarito che l’agevolazione Imu per la prima casa spetta ai coniugi che risiedono nello stesso comune, ma presso indirizzi diversi, su entrambi gli immobili.
La Suprema Corte, nel caso ad oggetto, ha accolto il ricorso di un uomo che rivendicava il beneficio fiscale anche sul suo appartamento perché aveva deciso, d’accordo con la moglie, di vivere in case diverse.
La questione dell’applicabilità del beneficio dell’esenzione Imu per la prima casa, in realtà, è dibattuta dalla giurisprudenza precedente
La Corte Costituzionale, con la storica sentenza 209/2022, dichiarò incostituzionale l’obbligo di coincidenza della residenza e della dimora abituale per l’intero nucleo familiare ai fini dell’esenzione IMU.
La Cassazione ha in realtà espresso un parere differente. Con Ordinanza n. 19684 del 17 luglio 2024, ad esempio, ha chiarito che per usufruire dell’esenzione IMU doppia ai due coniugi è necessario che ogni contribuente abbia la residenza anagrafica presso l’immobile per il quale richiede il beneficio.
Solo in questo modo è garantito per ogni coniuge di beneficiare dell’esenzione per la propria abitazione principale, in ragione di residenze separate, mentre resta una zona d’ombra sulle fattispecie in cui la dimora abituale non è anche per legge la prima casa anagrafica del contribuente.