Si può definire l’immagine economica dell’imprenditore come un valore economico? Esiste una tutela legislativa dell’immagine imprenditoriale?

Cos’è la reputazione aziendale?
L’importanza della reputazione aziendale è data dal fatto che essa assume un “valore economico” fondamentale per l’impresa stessa, in quanto correlata alle performances produttive della stessa.
Dunque, minore è la reputazione dell’azienda e minori saranno i suoi ricavi, maggiore è la stessa e maggiori saranno i suoi guadagni, oltre che il suo prestigio in termini di considerazione sociale e rapporti economici con le altre imprese e professionisti.
Quando può essere danneggiata la reputazione?
La configurabilità di una lesione all’immagine imprenditoriale deriva dalla diminuzione della considerazione da parte dei consociati, di settori o categorie con cui l’azienda interagisce, quando l’atto lesivo che determina la lesione sulla reputazione sia immediatamente percepibile dalla collettività, o da terzi.
Tuttavia, non tutti i casi di lesione della reputazione aziendale possono essere perseguiti legalmente. Infatti, l’autore della lesione può essere tutelato dall’esimente prevista dal “diritto di critica”, che è un diritto costituzionalmente garantito.
Una volta superati questi limiti, con l’attribuzione all’impresa, o ai suoi rappresentanti, di qualità apertamente disonorevoli, di riferimenti volgari e infamanti e di deformazioni tali da suscitare il disprezzo della comunità, allora il comportamento dell’autore di tali offese può costituire una lesione della reputazione aziendale non giustificata e, conseguentemente, può comportare una responsabilità civile (risarcimento danni) e penale (reato di diffamazione).
Chi può danneggiare la reputazione?
Il caso classico di lesione della reputazione aziendale riguarda il dipendente dell’impresa che denuncia una determinata situazione che, per natura, è percepita come negativa per la collettività.
L’incidenza della denuncia del lavoratore si aggrava quando lo stesso agisce con funzioni di rappresentanza sindacale all’interno dell’azienda, in quanto questa sua carica provoca un’eco, all’interno del mercato e della collettività, molto più rilevante.
Un’altra categoria che può minare l’integrità aziendale è quella del consumatore che, riunitosi in un comitato, denuncia la scarsa qualità dei prodotti, o dei servizi, realizzati dall’azienda stessa.
Stesso discorso va fatto per i giornalisti, o per i programmi televisivi che espongono ad un pubblico più o meno ampio dubbi, corroborati da test analitici, sull’efficacia di un determinato prodotto aziendale.
Come tutelarsi?
Solitamente, ci si rivolge al proprio legale di fiducia: il primo passo è quello di inviare una diffida, intimando all’autore della lesione l’inibizione di qualsiasi condotta lesiva della reputazione aziendale, con riserva di azione per ottenere un eventuale risarcimento dei danni patiti. Nel caso la diffida non sortsica il giusto effetto, allora è necessaria un’azione in giudizio per ottenere una sentenza che attesti le ragioni e inibisca ulteriormente i comportamenti lesivi.
Come si quantifica il danno?
Una volta provato il danno, ed esclusa l’esimente del diritto di critica, l’azienda, nella persona del suo rappresentante legale, dovrà quantificare l’importo del danno subito. Preliminarmente, sarà necessario accertare che la lesione della reputazione aziendale abbia causato una perdita patrimoniale, altrimenti il risarcimento mancherà di oggetto. In particolare, è necessario provare la gravità della lesione e la non futilità del danno.
Una volta constatata l’entità del danno, occorrerà quantificare l’importo, la cui valutazione è rimessa al giudice, in quanto il danno all’immagine è di natura non patrimoniale, non essendo suscettibile di valutazione economica.
Davanti al giudice civile, occorrerà fare riferimento a parametri presuntivi di commisurazione, quali le spese per il ripristino dell’immagine perduta. Questo criterio consiste nella valutazione della diminuzione del bene-immagine in quanto tale (prestigio, reputazione, autorevolezza dell’azienda), che è l’elemento fondante del patrimonio aziendale.
Approfondimenti
https://www.4clegal.com/hot-topic/presidio-rischio-reputazionale